Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga . ano sempre ad un modo. Sicercò di stancheggiarli con milionari requisiti. Ai 26febbrajo furono ricamati di mille doppie che non eranoin situation di pagare, e mediante replicale istanze ot-tennero di farne lesboso in dieci rate di cento doppie almese. Nel successivo Marzo furono visionati dal conte O-tensio Valvasone con trecento soldati lorenesi. Egli viandava nella qualità di comandante delegato dal Borro-meo ed aveva ordine di procedere allarresto di diversicastiglionesi e fra gli altri di don Ruggeri. Questi avvi-sato
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Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga . ano sempre ad un modo. Sicercò di stancheggiarli con militari requisizioni. Ai 26febbrajo furono ricercati di mille doppie che non eranoin situazione di pagare, e mediante replicale istanze ot-tennero di farne lesborso in dieci rate di cento doppie almese. Nel successivo marzo furono visitati dal conte Or-tensio Valvasone con trecento soldati lorenesi. Egli viandava nella qualità di comandante delegato dal Borro-meo ed aveva ordine di procedere allarresto di diversicastiglionesi e fra gli altri di don Ruggeri. Questi avvi-sato in tempo, fuggì da Castiglione, da dove stette lontanoper diciannove giornate. Il Valvasone fece convocare pelgiorno 5 aprile la Vicinia obbligando da intervenirvi tullii capi di famiglia, sotto pena della vita non obbedendo.Portatovisi egli stesso si mise a leggere alcuni ordini alui pervenuti dal commissario, ma nessuno volle prestarviattenzione. Ne informò subito lo stesso commissario Bor-romeo, il Caprara ed il Palli. Questultimo trasmise un >§£à m. <X^96p o 1 (0ordine agli individui della Comunità col quale li chiamava a Mantova pel giorno seguente 4 4 aprile, affinchè mani- &festassero a lui le accuse che attribuivano al conte com-missario, o suoi ministri. Parve che quel generale repu-tasse veritiere le querele levate contro il Borromeo, maciò nullameno insinuò loro che non si opponessero allesuperiori ingiunzioni per non attirarsi addosso tremendicastighi, che già stavano apparecchiati per colpirli daun istante allaltro. Ài primi di giugno partirono le tre-cento corazze ed al 23 anche i lorenesi. Rimasero dipresidio centoventicinque fanti comandati dal conte Val-vasone, che studiavasi a tutto potere di danneggiare icittadini. La Comunità vedutasi oppressa e disperando dirinvenire giustizia, fece estendere un manifesto ove siesponevano i mali chella soffriva, e le incessanti molestieche le si davano, e come dal suo canto nulla aveva ope-rato che inta